domenica 22 marzo 2020

ATALA

Non saprei esattamente di cosa si tratta in quanto, in rete, non sono disponibili informazioni.
Ho anche contattato personalmente la Minarelli Motori ma non ho ottenuto risposte.
Tutto risale al 2017 quando mi hanno portato questo Atala.
Si, un vecchio ciclomotore prodotto da Atala, a quanto sembra, motorizzato minarelli e1, monomarcia da circa 50cc.




















Eccolo qua sopra, dopo esser stato rimosso dal fienile in cui ha "riposato" per circa 45 anni.
Avrei dovuto seguire il consiglio di molti e lasciarlo alla discarica...ma onestamente mi dispiaceva...esso ha rappresentato un pezzo di storia del mezzo di trasporto e soprattutto del motorismo italiano.
A quanto pare fu la risposta (negli anni 60) di Atala alla richiesta di un mezzo economico leggero, adatto anche a signore e ragazze.
Veniva infatti utilizzato per spostarsi nei paesi limitrofi, per andare al lavoro, per portare in campagna qualche amica...ecc...
Il mezzo in questione ha sempre funzionato ed e' stato accantonato in un fienile di una vecchia corte ancora funzionante.
Gli anni lo hanno comunque portato al suo decadimento.
Ho pensato di "restaurarlo" spendendo il meno possibile (per necessita'), rendendolo comunque utilizzabile e funzionante.
Me lo portarono a casa, dicendomi che il motore era "inchiodato". Falso, errata valutazione, il motore era ok e basto semplicemente sfilare il cavo metallico irrigidito del freno post. per sbloccare e far girare nuovamente il tutto.
Decido quindi di sistemarlo...ma vista la pesante situazione economica, cerchero' di spendere il meno possibile.
Inizio dal motore:



















Dopo la pulizia esteriore:



















Lo smonto,quindi pezzo per pezzo, lavatrice ad ultrasuoni, via cuscinetti e paraoli.
Prima:


















Dopo:


















Consiglio sempre di usare un phon da carrozzeria per i cuscinetti...esso non brucera' (come ad esempio puo' fare una fiamma) e quindi non lascera' "strinate" e tracce sul metallo.
Per quanto riguarda le guarnizioni, non si trovano..ho misurato lo spessore (molto importante,mantenere lo spessore originale per non alterare tutti i giochi dei componenti interiori) ed ho tagliato a mano le guarnizioni stesse da un foglio.
Un ulteriore consegli consiste nello sporcare con grasso specifico le superfici a contatto con la guarnizione, poggiarci il foglio, che impregnandosi di grasso, avra' impresso il profilo da ritagliare.
Il grasso stesso inoltre aiutera' a mantenere in sede la guarnizione in fase di montaggio.
Il foglio in questione e' di tipo "cerato" il classico guamotor "cartonato" lo sconsiglio...col tempo si impregna d'olio e inizia a bagnare e trafilare.
































Per quanto riguarda l'albero, consiglio sempre di tirarlo nei cuscinetti avvitandono con dei distanziali (nel mio caso appositamente torniti, in altro caso, va bene qualsiasi cosa, basta mantenere la planarita').




















Il cilindro e' stato fatto lucidare e il pistone e' nuovo. Son stato fortunato a trovarne uno nuovo, vecchio fondo di magazzino, da un rivenditore locale.
E' perfettamente compatibile e quasi uguale...se non fosse per i due fori mancanti, che ho dovuto praticare, presumo servano a portare un po' di lubrificazione allo spinotto.




































Il tappo del rabbocco olio,originariamente in plastica e' andato distrutto in fase di smontaggio, sbriciolandosi.
Ne ho ricavato uno da un esagono d'ottone mediante tornitura.
Ho "ripreso" e marcato a laser le scritte originali riportate sul vecchio tappo: "Atala -olio motore- ".






















Il motore e' stato quindi pulito a fondo e revisionato lucidando il cilindro,cambiando il pistone,i cuscinetti e tutte le guarnizioni,nonche' i fili e tutti i cablaggi.
Degna d'interesse la frizione ad espansione centrifuga (che in primis espandendosi a causa della rotazione impressa dall'albero,trasferisce il moto), accoppiata al relativo cestello anche da un paio di dischi d'attrito (aggiunti "sopra" essa), azionati similmente ad un odierno sistema (albero che se "tirato" , ruotando va a comprimere il cuscinetto a singola sfera, in questo specifico caso). Tirando la leva al manubrio si va quindi a comprimere il "pacco" frizione accoppiando i pedali all'albero motore.
Strana soluzione adotatta anche per i pedali stessi, trasferiscono il moto agli ingranagi superiori mediante un sistema pignone-catena interna-corona, il tutto a bagno d'olio.

















Il telaio invece e' stato sabbiato, verniciato ed alcune parti, ricromate.
Con mia ulteriore sorpresa le vecchie camere d'aria mantengono la pressione per diversi mesi.
Il serbatoio (molto arrugginito al suo interno) e' stato rivestito internamente con un prodotto apposito, bicomponente, versato internamente, fatto girare per ricoprire l'intera superficie, sversato l'eccesso e fatto indurire completamente per un paio di giorni.

Ed ecco il risultato finale.

















Tralasciate per favore il sistema che tiene in sede il cavo acceleratore, e' provvisorio, a breve sostituito da uno molto simile all'originale,appena mi arriva.

















Il mezzo ora e' funzionante, va i moto con un paio di pedalate al massimo, tiene il minimo e trotterella allegramente (intorno ai 40 km/h ovviamente) sia su sterrato che su asfalto.
La posizione di guida e' un po' piu' sacrificata rispetto ad un ciao o un garelli vip.
il resto e' piu' o meno allineato alle prestazioni offerte dai mezzi dell'epoca.



lunedì 12 febbraio 2018

Un piccolo omaggio alla meccanica...


Questo post non e’ inerente ai temi trattati nel blog ma l’orologeria e’ una delle mie tante passioni, la trovo affascinante, ed e’ pur sempre meccanica!
L'idea, sulla quale ho sviluppato il progetto, e' nata in me quando ho ricevuto questa vecchia sveglia costruita in Cecoslovacchia.
Premetto che tutti gli oggetti ed i materiali che vedrete, provengono da scarti, rottami e da giacenze domestiche (collezionate durante gli anni dai miei famigliari).

Tornando a "noi"...
La sveglia in questione si presentava vecchia, usurata, sporca,arrugginita,sverniciata e non funzionante.
Ho estratto il movimento,l’ho smontato,l’ho pulito col solvente,l’ho rimontato,l’ho lubrificato ed infine regolato.


 

Ho eseguito praticamente una sorta di “revisione” e “magicamente” il meccanismo ha ripreso a marciare.
Successivamente e’ stato applicato altro lubrificante specifico e rimontato il resto.


La suddetta sveglia e’ piuttosto “banale”. Semplicemente si tratta di una sveglia con due molle (a carica manuale) che rispettivamente:
-“fanno marciare” le lancette di ore e minuti con un certo ritmo;
-“fanno muovere” il percussore che sbattendo contro le due campanelle , da vita alla suoneria che probabilmente ha accompagnato i risvegli di molti di noi, decine di anni fa. L'originalita’ e' stata mantenuta ad eccezione del retro e della cassa (che son stati rimossi).
Il “nuovo” supporto (necessario al diverso alloggiamento)consiste in una piastrina con fori opportunamente alesati e filettati, per poter essere solidale alla flangia, montata obliquamente dietro al movimento.

Dopo il fissaggio,ecco il risultato!

 Ecco il relativo video:

martedì 12 febbraio 2013

MINIMOTO "SPECIAL" !

ECCO LA "SPECIAL" !


La base di partenza e' stato il motore,il solito motore cinese 2t.
Ecco il motore appena portato a casa...privo di gruppo termico e di altre componenti...
smontaggio pulizia e revisione del motore:
Ecco i 2 semicarter completamente puliti:
inizio dell'assemblaggio del motore:
Per quanto riguarda l'albero ho mantenuto l'albero originale cinese...
Le guarnizioni invece sono state realizzate a mano con la carta apposita per guarnizioni.
I carter e l'albero montati:
Al fine di avere un buon rapporto di compressione,al posto di montare la guarnizione di carta alla base del cilindro ho deciso di stendere un velo di pasta rossa...ottenendo cosi uno squish di 0.7...
(la brugola serviva per evitare che la biella toccasse la pasta...)
la morsa ovviamente non e' stretta...il motore e' solo appoggiato per poter stendere comodamente la pasta...
La pasta e' stata stesa accuratamente e non ha sbavato all'interno del blocco...
il pistone e' cinese,originale dal diametro di 40 mm...
Ecco il blocco chiuso:
Il pacco lamellare e' originale,bipetalo in acvciaio armonico...le due viti ormai rovinate son state sostituite...
Il volano e' quello che ho rimosso dalla mia prima minimoto,quella trattata nel primo post di questo blog,in quanto il volano che era montato su questo blocco aveva gli inserti magnetici molto rovinati...
La frizione invece e' nuova ed e' quella cinese a tre masse...le mollette sono originali...
Ecco il motore completo di riduttore (derivato da un minicross cinese) collettore compatibile con l'sha dell'orto con boccola...e pacco lamellare con una guarnizione originale e con una fatta di carta per guarnizioni...
ecco il carburatore,derivato da un malaguti grizzly...il carburatore purtroppo ha il filetto della vite della vaschetta rovinato e quindi e' stata montata una vite con dado autobloccante...non 'e la migliore delle soluzioni ma funziona alla perfezione...dopo un mese di utilizzo non sono ancora state riscontrate perdite...lo spillo e la sua sede son stati ripuliti accuratamente...lo stesso discorso vale anche per il getto...in questo caso da 65...
Per finire,il motore ha le seguenti:
CARATTERISTICHE:
-motore monocilindrico da 39cc 2T raffreddato ad aria;
-gruppo termico 2 travasi monoblocco(testa e cilindro sono un corpo unico);
-carburatore sha dell'orto 14/12 con filtro originale a rete metallica;
-ammissione lamellare con lamella bipetalo in acciao armonico;
-frizione a 3 masse;
-volano originale;
-candela ngk bm6a;
-trasmissione riduttore minicross cinese con pignone da 11 denti;
-scarico ad espansione cinese originale,derivato da una minimoto "da strada".

Dopodiche' ho deciso di realizzare una "special"  con il telaio di un minicross cinese.

LA CICLISTICA:
Ecco il telaio ed il forcellone,acquistati per una ventina di euro ma in buonissime condizioni...

L'anteriore e' quello di una minimoto "da strada" quindi e' rigido,privo di ogni tipo di ammortizzatori e piu' corto rispetto a quello dei minicross...e' dotato del classico disco e pinza freno meccanica...il comando del gas e' sempre cinese,regolabile e dotato di pulsante di spegnimento...
al posto del mono-ammortizzatore posteriore ho montato delle piastre metalliche al fine di poter collocare succcessivamente la marmitta e di ottenere un posteriore rigido..e' una soluzione molto grezza ma comunque efficace ed economica(aspetto da non sottovalutare,visto l'andamento dell'economia negli ultimi anni...)...
 Ecco il motore montato provvisoriamente(la campana della minimoto da strada era solo una prova anche per poter constatare fino a che lunghezza le viti potevano avere...) per poter adattare la marmitta della minimoto da strada...
 per quanto riguarda la marmitta,sono stati fatti alcuni lavori per far si che non toccasse la ruota anteriore,quella posteriore ed il telaio...
la curva del collettore e' stata modificata ed al posto dell'attacco originale sul silenziatore e' stato infilato un "anello" derivato dal silenziatore di una marmitta ad espansione di uno scooter...
la marmitta sporge lateralmente e anteriormente non tocca la ruota per 2 mm...
per evitare che la ruota anteriore non toccasse sono stati sostituiti i rasamenti tra i cuscinetti e le piastre della forcella...
Purtroppo non avendo trovato un copertone adatto ho dovuto accontentarmi di mantenere quello da sterrato...la ruota posteriore quindi e' quella di un minicross cinese la catena e' a passo medio...
Ecco il telaio con il motore e le ruote montate(la carta serve per non fare entrare i trucioli nel telaio)...
Per poter montare la carenatura superiore della minimoto da strada sono stati praticati alcuni fori e montate alcune piastre...

Le piastre in questione sono anch'esse molto grezze ma comunque sufficientemente robuste e molto economiche...inoltre saranno completamente nascoste dalla carenatura...

LE CARENE:
Per la carenatura son partito dalla carena classica delle minimoto cinesi "da strada" quella in questione deriva da una minimoto con grafiche movistar...
La carena non e' adatta e va quindi modificata...inoltre e' rovinata e quindi va riverniciata...
ho deciso di farla blu cobalto con il codino "portanumero" bianco...
prima di essere riverniciata son stati praticati dei fori e delle aperture circolari per poter alloggiare il serbatoio ed il suo supporto...
Non potendo alloggiare il serbatoio della minimoto "da strada" ho deciso di montare un serbatoio "a cubetto" piu' piccolo e squadrato...
Dopo aver montato la carena,la bobina e l'accensione a strappo...ecco il risultato!



Ecco la video-storia ed il video della prima accensione,disponibili su youtube!


CONCLUSIONI:
La minimoto e' stat assemblata spendendo il meno possibile ed utilizzando i molti pezzi originali che mi avanzavano dalle minimoto che ho elaborato in passato...
la minimoto risulta di dimensioni maggiori e nonostante sia molto "caricata" sull'anteriore risulta abbastanza comoda e divertente da guidare.
Per quanto riguarda le prestazioni ovviamente non ci si puo' aspettare miracoli dal modesto ma comunque affidabile motore cinese.
I motori cinesi sono tristemente noti per la loro insufficiente affidabilita' ma se si eseguono alcune sostanziali modifiche e se non si tirano eccessivamente in pista,risultano affidabili e divertenti...inoltre in caso di rotture,i ricambi costano relativamente poco.
La velocita' massima si aggira intorno ai 40 km/h ed il riduttore del minicross grantisce una discreta ripresa.
E' buona norma verificare che pignone e corona siano perfettamente allineati cosi' da poter trasferire correttamente il moto del motore alla ruota.
On line vendono dei buoni rilevatori di allineamento per allineare pignone e corona.
Con un buon allineamento si guadagna in prestazioni,si usurano meno le componenti e soprattutto si riducono notevolmente le vibrazioni.
Al prossimo post!